La svalutazione della figura genitoriale nel ” P.A.S.”
La svalutazione della figura genitoriale
Come aiutare i propri figli.
Le osservazioni ed i colloqui clinici, in una perizia psicologica, permetto di evidenziare la presenza di elementi di P.A.S (Parental Alienation Syndrome).
Riferimento diagnostico preciso, il termine PAS può essere utilizzato come termine appropriatamente descrittivo e classificatorio.
Iidentificato scientificamente da Gardner come “sindrome di alienazione genitoriale” o “PAS” (Parental Alienation Syndrome) che consiste nel fatto che solo uno dei partner è considerato responsabile del fallimento e/o della crisi di coppia e che pertanto nei suoi confronti vengono messe in atto, in modo conscio ed inconscio, tutta una serie di manovre per impedirgli lo svolgimento del ruolo genitoriale.
La sua principale manifestazione e’ la campagna di denigrazione assunta e compiuta dal figlio nei confronti di un genitore, una campagna che non ha giustificazione né appoggio su fatti concreti.
Essa deriva dalla svalutazione da parte di uno dei genitore, che fornisce gli elementi di squalifica al figlio per una sistematica denigrazione del genitore .
Si chiarisce quindi che la PAS non può essere sinonimo solo di “lavaggio del cervello”, ma di collaborazione, in quanto l’elemento chiave appare il personale contributo del figlio nella colpevolizzazione del genitore.
La PAS è caratterizzata da un gruppo di sintomi che di solito sono manifestati dal figlio.
Questi includono:
1- Una campagna di denigrazione, assunta dal bambino .
Per es: Le espressioni e le decisioni di allontanamento descrivono come il bambino faccia propria e sostenga la critica verso un genitore.
2- Razionalizzazioni deboli, assurde o futili per spiegare la denigrazione. Motivazioni illogiche, insensate e superficiali
Per es: negare elementi di rapporto positivo tra sé e il genitore, anche riferiti al passato e all’esperienze recenti .
3- Mancanza di ambivalenza, ovvero il genitore assente è descritto come “tutto negativo”, quello presente come “tutto positivo”.
Questa polarizzazione degli affetti e dei comportamenti non può essere considerata una valida proposta educativa, infatti può trasformarsi in un giudizio estremamente categorico verso la realtà e verso e relazioni. Diventa sempre più difficile poter introdurre elementi di autocritica ed, ancora di più, esprimere giudizi sereni rispetto ad aspetti criticabili della madre, o positivi verso il padre e viceversa.
4-Estensione dell’ ostilità alla famiglia allargata ed agli amici del genitore alienato.
5- Scenari presi a prestito, ovvero affermazioni confezionate che non possono venire direttamente dal figlio, ma risultano mutuati, con termini e circostanze, da altri e non frutto delle esperienze dirette.
Per Es: il bambino fa fatica a parlare di sé , ma è molto preciso sui problemi pendenti tra madre e padre
6- Fenomeno del pensatore indipendente, ovvero la pretesa di aver elaborato da solo i termini della denigrazione, senza il contributo del genitore alienante.
7- Assenza del senso di colpa
Per Es: Dimostrare e cercare di apparire efficacemente convinto delle proprie ragioni.
La presenza di questi elementi e quindi di un fenomeno dispercettivo in termini di realtà, richiede presa di coscienza e consapevolezza, innanzitutto da entrambi le parti. Necessita inoltre di attenta guida da parte degli operatori che intervengono sul caso, coniugata in particolare all’ affiancamento ed ascolto da parte di uno psicoterapeuta infantile esperto.
Pertanto solo una rete integrata di interventi a più livelli appare poter consentire lo sblocco di una situazione che appare gravemente dannosa per lo sviluppo psico-affettivo di un bambino.
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