Quando è utile la terapia EMDR?
La terapia EMDR
La terapia EMDR è un approccio terapeutico per il trattamento del trauma.
Secondo il modello di elaborazione adattiva dell’informazione, che guida l’approccio EMDR, i sintomi presentati dal cliente hanno origine da esperienze dolorose che vengono immagazzinate, in modo maladattivo, nel cervello, senza che siano state pienamente elaborate e integrate all’interno della rete più ampia della memoria (Shapiro, 1995, 2001, 2018).
La terapia EMDR è un metodo suddiviso in otto fasi che implica l’elaborazione dei ricordi del passato all’origine dei problemi manifestati nel presente, nonché dei trigger che attivano il cliente nel presente.
Questo metodo implica, inoltre, la creazione di un modello futuro di comportamento adattivo.
L’EMDR può essere utilizzata non soltanto per trattare i traumi più gravi, ma anche per trattare quei ricordi onnipresenti “apparentemente piccoli” ma piuttosto impattanti (per es. lo sguardo arrabbiato di una madre, la richiesta di aiuto ignorata da un padre).
Questi ricordi sono alla base di svariate credenze negative: “non sono abbastanza”, “non merito di essere amato/a”, “sono impotente” o “non sono al sicuro” sono soltanto alcuni esempi.
Il trauma (l’abuso o la trascuratezza subìto/a) non è l’unico aspetto da trattare: anche l’attaccamento traumatico nei confronti della figura abusante deve essere adeguatamente trattato.
L’EMDR può essere utilizzata sia per il trattamento dell’attaccamento traumatico.
L’attaccamento disorganizzato ha luogo quando il caregiver è sia una fonte di sicurezza che di terrore; questa forma di attaccamento è all’origine del trauma complesso e dei disturbi dissociativi (Brown and Elliot, 2018).
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