Disturbi da Alimentazione incontrollata.
DISTURBO DA ALIMENTAZIONE INCONTROLLATA
(BINGE EATING)
Il binge eating è connotato dall’alternarsi di periodi di astinenza o di regime ipercontrollato nel rapporto con il cibo e periodi di intensa trasgressione, in cui la persona si abbandona completamente al piacere delle abbuffate.
La tentata soluzione di digiunare e di sforzarsi di mantenere l’autocontrollo viene bloccata da una conseguente perdita del controllo. Paradossalmente, più la persona si costringe a mantenere il controllo, più finisce per perderlo.
Ancora una volta, la tentata soluzione non fa che complicare il problema.
Psicoterapia
Per liberare il paziente da questo circolo vizioso, utilizziamo una manovra di ristrutturazione simile alla “paura dell’aiuto”.
- Il terapeuta strategico induce la paziente a temere il digiuno anziché l’abbuffata.
- Il terapeuta porta la paziente a sentire e percepire che, anche se il digiuno può sembrare il modo migliore per perdere peso, in realtà, quando evita di mangiare, si sta preparando alla prossima abbuffata, che le farà perdere il controllo e la farà ingrassare ancora di più.
Il dialogo terapeutico viene utilizzato in modo da condurre con dolcezza la paziente a capire cosa sta mantenendo e peggiorando il problema
Tramite le domande e la ristrutturazione con parafrasi, la paziente scopre da sé che quanto ha fatto finora per risolvere il problema, ossia digiunare o saltare i pasti, ha prolungato la sua sofferenza, e che prima o poi cadrà di nuovo in tentazione. Cercare di interrompere le abbuffate è inutile, perché a quel punto la paziente ha già perso il controllo.
Un’altra tentata soluzione che deve essere ristrutturata è la convinzione errata secondo cui per perdere peso è necessario mangiare solo e esclusivamente cibi con pochi grassi e poco appetitosi.
In simile regime alimentare può essere mantenuto per pochi giorni, ma col tempo la paziente proverà un desiderio sempre più intenso di cedere ai cosidetti “peccati di gola“, con il risultato disastroso di perdere il controllo e di abbuffarsi.
Il segreto, che in realtà non è affatto tale, è mangiare solo ed esclusivamente ciò che si desidera e che ci piace di più. Solo così è possibile gratificarsi ed evitare le abbuffate e anche di vomitare fra un pasto e l’altro.
Di nuovo , la tentata soluzione aggrava il problema.
L’intervento principale del terapeuta ruota intorno alla ristrutturazione delle tentate soluzioni che inducono la paziente ad abbuffarsi, portandola a mangiare meno e con più gusto e a smettere di vedere nel cibo il peggior nemico. Questo le permetterà di mantenere un aspetto fisico gradevole.
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