Come affrontare la depressione? Spesso è la vera origine delle patologie refrattarie
LA DEPRESSIONE
Sempre più spesso i medici incontrano patologie refrattari alle cure. In molti casi la vera origine e nascosta è più in profondità: in una depressione.
Qualche decennio fa la depressione si chiamava “esaurimento nervoso” ed era un argomento da tenere nascosto e di cui vergognarsi. Negli ultimi vent’anni sono state così tante persone famose che ha dichiarato di soffrirmi o di averne sofferto, e sono state così tante anche le opere letterarie, cinematografiche che ne hanno parlato. Non è più tabù e per certi aspetti, non fa più così paura.
- Sempre di più la depressione si esprime con sintomi psichici e fisici che in apparenza, non centrano nulla con le sue tipiche manifestazioni. Una maschera attiva.
La depressione è sempre più diffusa a causa di stili di vita innaturali e di scelte non autentiche.
- Quindi una cefalea frequente, colon irritabile, una gastrite, una lombalgia intensa e persistente costituiscono attualmente non più e non solo una maschera passiva dietro cui la depressione si nasconde. In quanto non riconosciuta o non accettata, ma una maschera attiva grazie alla quale la depressione trova modi nuovi di lanciare il suo allarme.
- Mandando i suoi messaggi, seppure nell’alfabeto simbolico del corpo, non facilmente leggibile. Lo confermano le psicoterapie a indirizzo psicosomatico, durante il quale lo psicoterapeuta si accorge che il paziente, sempre più spesso, esprime u vissuto depressivo dietro un sintomo insospettabile.
- Parlare di questo vissuto attraverso le chiavi di lettura che il sintomo offre e molto più proficuo e ci consente di affrontare in modo più ampio e concreto di tanti sintomi psichici e fisici che oggi, pur non essendo gravi, non guariscono, o fanno molto più fatica del previsto a guarire.
- Una parte della medicina ufficiale, poco aperta alle simbolizzazioni del corpo e della psiche, non riesce in effetti a dare spiegazioni esaustive nel motivo. Per cui la cefalea di alcune persone non passa con nessun farmaco, alcuni pazienti con disturbo ossessivo compulsivo non rispondono agli psicofarmaci specifici.
Questi sintomi non passano perché non sono considerati per ciò che sono: una depressione. Una depressione che parla col linguaggio della cefalea, della fibromialgia o della artrite reumatoide, ma sempre una depressione. Finché non le si darà voce, non si lascerà trattare.
- Quindi, di fronte a sintomi che patologie refrattarie alle terapie chi di solito funzionano, dobbiamo pensare che, ci sia un problema depressivo: un lutto, una separazioni, una perdita di senso o di identità, un blocco nello sviluppo psicologico, un’implosione energetica, una prolungata mancanza di entusiasmo e di passioni.
- Pur restando sotto controllo medico cerchiamo di affrontare in modo più ampio la cura di questi sintomi, aggiungendo con l’aiuto di qualche esperto riflessioni e domande agli stessi che finora non ci siamo mai fatti.
- In fondo fare psicosomatica significa ascoltarsi di più, volendosi più bene. Guarda il sintomo con un occhio attento al più profondo.
- Osservarsi di più in questa cultura del funzionalismo esasperato in cui si è sviluppata la tendenza inconscia di affidare ai sintomi soprattutto fisici l’espressione di sofferenze e conflitti interiori.
Quando un sintomo non passa, e a livello diagnostico è già stato tutto appurato, cerca di capire se nel profondo se ti senti triste, demotivata, solo, privo di senso
Occorre farsi queste domande :
- quando è insorto il sintomo?
- Che cosa ti impedisce di fare?
- Che cosa ti obbliga a fare?
- Che emozione suscitata? Quali sogni particolari in questo periodo?
- Prova a rispondere a queste domande, anche più volte: è già una forma di cura e dà indicazioni preziose su qualcosa di nuovo da fare e su conflitti da sbloccare e può contribuire a rendere superfluo il sintomo.
- Riconoscere i simboli. Un passo importante verso la cura o il miglioramento dei sintomi
- Per provare a codificare simboli che sta esprimendo. Sono utili delle letture di psicosomatica oppure un inconsulto con esperto in questa materia. Le riflessioni che posso scaturire possono essere di grande aiuto per rendere consapevole una crisi depressiva e provare a risolverla. I disturbi esprimono il dolore dell’anima: se non trova spazio può annidarsi nel corpo.
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